In una cartella sul computer, e ancora di più in una marea di quadernetti, raccolgo le costellazioni di errori, le pagine ancora inadeguate, gli spunti tuttora spuntati, le sollecitazioni a oggi poco feconde; e chissà che queste note e notarelle, questo firmamento di sconclusionatezze un giorno potrà tornarmi utile.
Se ti dico “incompiuto” qual è la prima cosa che ti viene in mente?
Un’opera che l’autore non ha avuto la caparbietà o l’occasione per portarla a termine. E le ragioni perché un autore non riesca a concludere un’opera sono persino di più di quelle per cui un autore dovrebbe riuscire a farcela.
Unfinished di che colore/forma è?
Una linea spezzata, non completa. Una linea nera, sottilissima, su un colossale fondale bianco. Per essere chiusa, quella linea, difetta di un ultimo tocco, un solo tratto di matita, ma quel tocco non ci sarà mai.
C’è qualcosa che hai lasciato incompiuto nella tua vita?
In una cartella sul computer, e ancora di più in una marea di quadernetti, raccolgo le costellazioni di errori, le pagine ancora inadeguate, gli spunti tuttora spuntati, le sollecitazioni a oggi poco feconde; e chissà che queste note e notarelle, questo firmamento di sconclusionatezze un giorno potrà tornarmi utile. Ovviamente mi auspico di poterle riutilizzare, ma è imprevedibile la loro sorte. Magari mi serviranno domani; magari a loro non penserò mai più.
Quale è il tuo rapporto con le cose incompiute?
Davanti a un’opera incompiuta, ho la sensazione di leggere un diario privato cui sia stato tolto il lucchetto senza necessariamente chiedere il permesso al suo proprietario. Provo commozione rispetto a qualcosa che un altro essere umano non ha portato a termine, che sia accaduto per scelta sua o per contingenze sfavorevoli. Più che curiosità, ne ho pudore.
Qualcosa di incompiuto che vorresti venisse finito?
Qualche anno fa ho scritto un piccolo racconto, per la Galleria Noero di Torino, a partire da un lavoro incompiuto di David Hockney. La tela ha il fondale rosso, è firmata e riporta la data, ma per il resto è deserta. Il pittore aveva invitato a casa sua una coppia di suoi amici per ritrarli. A parte la parete rossa, però, non c’è altro. Mi chiedo: quali furono le ragioni per cui Hockney non eseguì fino alla fine il ritratto? Un litigio? Un impegno improvviso? Quei due si stavano separando? Di cosa Hockney non fu soddisfatto?
Emozioni dell’incompiuto?
La frustrazione e l’ambizione malvagia, lo spavento e l’angoscia.
Quand’è che un’opera per te è compiuta?
È più semplice di quel che si crede, almeno per i romanzi che troviamo in libreria. La compiutezza di un libro è più che altro una necessaria convenzione editoriale: a un certo punto, dopo che quell’opera ha corso lungo tutta la filiera della sua creazione e produzione, la si reputa compiuta. È una consuetudine, una formalità, il più delle volte. Quello stesso testo, ora considerato compiuto, potrebbe restare tra le mani dell’autore per altri vent’anni.
3 parole che abbineresti ad incompiuto
Irrequietezza, rispetto e promessa (un giorno forse scriverò quelle pagine che finora non sono riuscito a scrivere).