Laura Cionci è un artista visiva, fotografa, ballerina, performer, ricercatrice esperienziale.
La sua indagine comincia a svilupparsi intorno a fenomeni sociali, approfondendo aspetti antropologici che rendono leggibili i diversi codici culturali, sociali e politici, arrivando poi ad una ricerca specifica sulle frequenze degli spazi, la biodiversità, il territorio in relazione all’essere umano, utilizzando pratiche relazionali per la realizzazione nei processi creativi. Nel 2015 scopre di avere un cancro che riesce a superare ma che si ripresenta nel 2018, le si prospetta così una vita di chemioterapie. Abbandona le cure ospedaliere per iniziare un percorso personale che la aiuterà a sviluppare un metodo di cura su di sè. Gli eventi che affronta la portano a realizzare testi e progetti sulla “trasformazione” e il passaggio ad un pensiero ed una visione diversi da quanto vissuto in precedenza. Il suo lavoro e le sue passioni la portano dal 2004 ad oggi a realizzare vari progetti e residenze tra l’Italia, il Sudamerica e l’Australia.
Il suo lavoro è stato presentato in: Monitor Gallery Rome, Stringersi ciò che rimane (2021) Fondazione Baruchello Roma, Stato di grazia/Motoperpetuo (2020), State of Grace, Darebin Art Centre, Melbourne (2020); Vi.Vedo/Viu.Vos, Museu de Arte Contemporânea de Campinas, Saõ Paulo (2019); BienNolo, Milano (2019); Una Mirada al Bosque Vertical, Museo de Arquitectura Leopoldo Rother, Universidad Nacional, Bogotà (2018); Fremantle Biennale (2017), Australia; Bienal de Arte Público, Cali (2016); Teatrum Botanicum, Parco Arte Vivente, Torino (2016); Proyecto H, Museo del Carnaval e Teatro de Verano, Montevideo (2014); Carnevalma, Centro Cultural Borges, Buenos Aires (2013). Il suo primo libro, Stato di Grazia, è stato pubblicato nel 2020 da Postmedia books.