Ho l’idea di fare una mostra su un tema sul quale sto lavorando da anni. Si intitola Flags (letteralmente “bandiere”), anche se io con questo termine intendo diversi linguaggi visivi alternativi, il potere del colore, del simbolo. Il primo tricolore della storia è il tricolore francese, così semplice che chiunque poteva ricrearlo facilmente. Quello che mi interessa è questo potere che deriva dalle forme semplici e dai colori essenziali. La maggior parte delle bandiere del mio progetto non rappresenta nazioni, si tratta di composizioni semplici in cui forme e colori possono comunicare un concetto e mi interrogo sul potere del colore in relazione a come cambieranno i significati in futuro. Ad esempio, abbiamo ereditato dai francesi il blu come colore regale (basti pensare alle auto blu dei politici) perché il blu era un colore raro, quindi prezioso. Mi chiedo se fra qualche secolo ci confronteremo con un colore diverso legato alla regalità, magari sarà il verde legato alla natura che ci è costato tanto salvaguardare.
Mi piace molto lavorare sui pattern, sulla ripetizione di un simbolo che ne enfatizza il potere. É una cosa con cui conviviamo tutti i giorni, quando acquistiamo un abito con delle righe, ad esempio, stiamo dichiarando la nostra preferenza verso un genere, un mondo che ci definisce verso gli altri.
L’opera simbolo di questa ricerca, è una ipotetica bandiera europea composta di tanti rettangolini colorati, le misure sono basate sui dati demografici dei paesi dell’Unione Europea.
Questo progetto è un incompiuto perché non ho ancora trovato un’occasione giusta per mostrarlo al pubblico. Mi piacerebbe esporre queste opere, ma è un lavoro gigante: trovare un luogo adeguato, una curatela, seguire il rapporto con il pubblico… servirebbe un aiuto.