Quello della casetta è un progetto nato in maniera molto spontanea quando avevo 9 anni. Era un gioco, un passatempo: mi sono costruita da sola una casa delle bambole con materiali di riciclo, scatole, sughero, scatoline delle creme. Dalle scatole delle scarpe sono passata a degli scatoloni con l’anima in metallo e poi pian pianino continuavo ad arricchire sempre di più le singole stanze.
Compravo ogni settimana la rivista Dollshouse, dove vedevo tanti diversi tipi di case di bambole, e mi sono messa a progettare, a disegnare la mia, sulla falsa riga di quanto visto nelle riviste. Un giorno ho fatto realizzare la struttura della casa in legno da un falegname.
É cominciata così questa epopea. C’era soltanto lo scheletro in legno, mancava tutto e pian piano nel corso degli anni l’ho decorata nei minimi dettagli. All’inizio mi ero detta di cercare di finirla entro i 26 anni, poi entro i 30… è quasi finita ma non del tutto. La cosa interessante è che buona parte della mia vita è all’interno di questo oggetto gigante e anche un po’ inutile – non ci gioco, ovviamente. Però ci sono regali di amici, di parenti, piccoli oggetti che ho acquistato in luoghi diversi.
Ci sono tantissimi ricordi in questo oggetto. Non è ancora completa, mancano i battiscopa, il terrazzo è da pavimentare, devo appendere dei quadri, e ci sono altri piccoli lavoretti da fare…proprio come una casa vera. Entro i 35 vorrei finirla nelle parti strutturali… ma non sarà mai finita del tutto, è in continua evoluzione.