Iniziare qualcosa porta sempre a qualcos’altro, è come mettere delle radici, iniziare è sempre meglio che non iniziare anche se poi non si finisce.
Se ti dico “incompiuto” qual è la prima cosa che ti viene in mente?
Abbandonato, mi verrebbe da dire, non per forza volontariamente. Qualcosa che aveva un valore di partenza per te, altrimenti non avresti iniziato.
Unfinished di che colore/forma è?
Mi viene in mente una di quelle statue di stagno colato, grezze, ancora da ridefinire, o quei rami mezzi mozzati, un tronco mozzato di alberi, qualcosa che sembra incompiuto, che deve ancora esprimersi al meglio, raw.
W l’incompiutezza perchè…
Iniziare qualcosa porta sempre a qualcos’altro, è come mettere delle radici, iniziare è sempre meglio che non iniziare anche se poi non si finisce. Iniziare qualcosa porta comunque allo sviluppo di se stessi, mentre stare fermi porta al ristagno.
Dove tieni le tue opere incompiute?
Sparse, accumulate da qualche parte, in cassetti. A volte sono lì davanti a te, e diventano parte di quello che hai attorno, ad esempio ho tre quadretti appesi in cucina mai terminati.
Quand’è che un’opera per te è compiuta?
Dal mio punto di vista un’opera non è mai conclusa, col tempo, col costante mutamento di tutto, quell’opera riguardandola andrebbe ripresa, ricostruita, studiata nuovamente sotto altri punti di vista. Se ci penso per me forse l’opera conclusa è quella che agli occhi di chi la compie supera le aspettative, non avrei mai immaginato di fare una cosa così equilibrata, così bella, così forte che anche l’artista ne rimane impressionato, e viene colpito lui stesso dalla sua opera. Anche un lavoro di giardinaggio, di pittura, di disegno del quale non ti aspetti un risultato del genere, poi vieni pervaso da sensazione di libertà.
Mi piace dipingere su fogli di carta caratteri cinesi con l’acqua che poi si asciuga e sparisce. Ricorda un po’ il concetto del mandala sulla sabbia. La bellezza del momento che dopo un attimo non c’è più, ma rende quel momento unico.