Unfinished Museum

Back to all Post

Capogiro

Dentro ai nostri corpi ci sono degli spazi nebulosi dove fluttuano le sostanze. Ogni tanto si trasformano in lampi, simili a pensieri. Dentro questa confusione e allentamento, noi ci apriamo alle nuove immagini e idee che magari non troveranno mai una forma esatta. Solo definendo il finito possiamo passare all’Unfinished.

L’esattezza sembra molto lontana dall’Unfinished. Eppure Italo Calvino nelle sue “Lezioni Americane” esplora questo concetto mettendo al centro uno dei significati del nostro pensiero. Per definire l’esattezza si concentra sulla vaghezza – è proprio quest’ultima che necessita di una descrizione più precisa. Più viene dettagliatamente raccontata la vaghezza, più facilmente si delinea ciò che racchiude il pensiero o oggetto “cristallizzato” e finito. Anzi, andando oltre, si potrebbe dire che è proprio lo spazio concettuale attorno a un progetto compiuto che gli conferisce la forma più concreta.

Dovremmo aprire il baule con le cose incompiute – quelle idee mai esplorate a fondo. Dovremmo guardare le relazioni tra una problema ben tracciato e le sue innumerevoli varianti, le soluzioni escluse, ogni accidentale caso ammesso nello spazio e tempo. Unfinished è un enorme capogiro e nello stesso momento anche una paralisi più completa. Ѐ infinita immensità delle possibilità, senza rivolgere lo sguardo a ciò che non è compiuto non si riesce a definire quello che vediamo, come  il nostro piccolo o grande successo.

Noi, del Museo UMus, abbiamo aperto i bauli di tante, tantissime persone. Vi invitiamo a sentire la stessa vertigine che a noi dà esplorare l’idea di Unfinished.

(Agata)

Add Your Comment